venerdì 30 novembre 2012

Luca era veramente gay e ora sta veramente con lei

Luca Di Tolve, ex gay convertito, ha reso una splendida testimonianza a Pavia, in una serata organizzata da Unione Giuristi Cattolici di Pavia "Beato Contardo Ferrini" e Centro culturale Giulio Bosco.
Qui trovate video integrale della serata, articolo di sintesi, commento radiofonico su Radio Ticino Pavia, foto.
Qui il resoconto pubblicato su "Servi della Sofferenza", febbraio 2013.
Bellissimo!

giovedì 29 novembre 2012

Asilo neutro

Bambini e bambine? Roba da cavernicoli, secondo qualcuno: v. qui la notizia dell'asilo "neutro".
Rileggiamoci il monito evangelico (Mc 9,42):
"Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare"

Riconoscimento dei figli incestuosi

Qui il testo della legge definitivamente approvata il 27.11 2012 alla Camera, a schiacciante maggioranza, ed in fase di pubblicazione sulla g.u., in tema di riconoscimento dei figli naturali.
Il problema più grosso di tale legge è l'ampia discrezionalità lasciata al giudice circa il riconoscimento dei figli incestuosi. Con l'incesto, i ruoli di padre, madre, figlio/a, fratello/sorella, zio/zia diventano indistinguibili. Senza questi ruoli la famiglia non è pensabile (a tacere delle ricadute sulla psicologia delle persone, che gli esperti ben conoscono).
In vero, la disciplina esistente sino ad oggi già comunque tutelava le esigenze di vita dei figli incestuosi.
Ottimo il commento dell'on. Alfredo Mantovano su Tempi: v. qui
Nella quasi totale indifferenza, si è consumata una vera e propria tragedia giuridica, con possibili gravi ripercussioni sociali.

mercoledì 10 ottobre 2012

Diritto a nascer sani e belli

Se un bambino nasce down e il medico, su richiesta della madre, non ha fornito le informazioni utili per abortire, il medico stesso è responsabile civilmente anche nei confronti del nato, perché nato malato.
Lo ha detto la Cassazione: v. qui la sentenza.
Una bella evoluzione giurisprudenziale, non c'è che dire: già la Cassazione aveva ritenuto in passato che dovessero risarcirsi i genitori.

Ho in mente di citare in giudizio l'ospedale in cui sono venuto alla luce, per non essere nato alto 1.90, biondo e con gli occhi azzurri, e per molti altri motivi. Non ha senso vivere senza questi standard.

I giudici di Cassazione tuttavia non costituiscono l'ultimo grado di giudizio.
Il Giudice supremo, infatti, spesso ribalta certe logiche umane, per dare a ciascuno il suo.

lunedì 24 settembre 2012

Benedetto XVI: i politici rispettino la legge naturale

Benedetto XVI conferma il Magistero sull'impegno dei politici e dei politici cattolici (v. già la Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede sull'impegno politico dei cattolici).
Si tratta del discorso ai membri dell'Internazionale democratico-cristiana. Di seguito un passo saliente:

Oggi risuona quanto mai attuale l’insegnamento conciliare secondo cui «nell’ordinare le cose ci si deve adeguare all’ordine delle persone e non il contrario» (Gaudium et spes, 26). Un ordine, questo della persona, che «ha come fondamento la verità, si edifica nella giustizia» ed «è vivificato dall’amore» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 1912) ed il cui discernimento non può procedere senza una costante attenzione alla Parola di Dio ed al Magistero della Chiesa, particolarmente da parte di coloro che, come voi, ispirano la propria attività ai principi ed ai valori cristiani.Sono purtroppo molte e rumorose le offerte di risposte sbrigative, superficiali e di breve respiro ai bisogni più fondamentali e profondi della persona. Ciò fa considerare tristemente attuale il monito dell’Apostolo, quando mette in guardia il discepolo Timoteo dal giorno «in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole» (2 Tm 4,3).
Gli ambiti nei quali si esercita questo decisivo discernimento sono proprio quelli concernenti gli interessi più vitali e delicati della persona, lì dove hanno luogo le scelte fondamentali inerenti il senso della vita e la ricerca della felicità. Tali ambiti peraltro non sono separati, ma profondamente collegati, sussistendo tra di essi un evidente continuum costituito dal rispetto della dignità trascendente della persona umana (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1929), radicata nel suo essere immagine del Creatore e fine ultimo di ogni giustizia sociale autenticamente umana. Il rispetto della vita in tutte le sue fasi, dal concepimento fino al suo esito naturale - con conseguente rifiuto dell’aborto procurato, dell’eutanasia e di ogni pratica eugenetica - è un impegno che si intreccia infatti con quello del rispetto del matrimonio, come unione indissolubile tra un uomo e una donna e come fondamento a sua volta della comunità di vita familiare.

giovedì 20 settembre 2012

Sanzione penale, sofferenza, espiazione

Un altro assaggio dello stile e della dottrina meravigliosi del Venerabile Pio XII, dal Discorso ai partecipanti al sesto convegno nazionale dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani, 5.12.1954, sulla funzione della pena:

"Il lato etico della esecuzione della pena e della sofferenza che essa apporta è in relazione con gli scopi e i principi che debbono determinare le disposizioni della volontà del condannato.
Soffrire in questa vita terrena significa quasi un volgere lo spirito dall'esterno all'interno; è una via che allontana dalla superficie e conduce nella profondità. Così considerato, il soffrire è per l'uomo di un alto valore morale. La sua volonterosa accettazione, supponendo la retta intenzione, è un'opera preziosa. « Patientia opus perfectum habet », scrive l'Apostolo S. Giacomo ( 1, 4). Ciò vale anche per la sofferenza causata dalla pena. Essa può essere un avanzamento nella vita interiore. Secondo la sua Propria natura, è una riparazione e un ristabilimento — mediante la persona e nella persona del reo, e da questo voluta — dell'ordine sociale colpevolmente violato. L'essenza del ritorno al bene consiste propriamente non nella volonterosa accettazione della sofferenza, ma nell'allontanamento dalla colpa. A questo può condurre la sofferenza medesima, e la conversione dalla colpa può alla sua volta conferire ad essa un più alto valore morale, e facilitare ed elevare la sua efficacia etica. Così la sofferenza può assorgere fino ad un eroismo morale, ad un'eroica pazienza ed espiazione".

mercoledì 19 settembre 2012

Il diritto è finalizzato alla virtù

S. Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I-II, q. 92 a. 1 co.:
"la legge non è altro che il dettame della ragione in colui che comanda, e che governa dei sudditi. Ora, la virtù di un suddito consiste nel ben sottostare a colui che lo governa: la virtù dell'irascibile e del concupiscibile, p. es., consiste precisamente nella loro sottomissione alla ragione. Allo stesso modo, a detta del Filosofo, "La virtù di qualsiasi suddito sta nell'essere ben sottomesso al suo superiore". Ma qualsiasi legge è fatta per essere osservata da chi vi è soggetto. Perciò è evidente che è compito peculiare della legge di indurre i sudditi alla virtù. E poiché la virtù consiste "nel rendere buono chi la possiede", ne segue che è un effetto diretto della legge render buoni, in senso assoluto, o relativo, coloro ai quali è imposta. Infatti se il legislatore ha di mira il vero bene, cioè il bene comune regolato secondo la divina giustizia, gli uomini con le sue leggi diventano buoni in senso assoluto. Se invece l'intenzione del legislatore non ha di mira il vero bene, ma il proprio bene, utile o dilettevole, contrario alla divina giustizia; allora la legge non rende gli uomini buoni in senso assoluto, ma buoni in senso relativo, cioè buoni per codesto regime. E in codesto senso si trova il bene anche in qualità essenzialmente cattive: così si parla di un buon ladro, nel senso che sa agir bene per i suoi fini".

martedì 18 settembre 2012

Legge naturale... in Libano

Mi ha impressionato il discorso del Papa alle autorità civili e religiose del Libano (v. qui). Non ha temuto di citare la presenza personale del demonio, quale essere spirituale alla ricerca di uomini come alleati per estendere il dominio del male sulla terra.

Inoltre, ha parlato della legge naturale, come della "grammatica" comune al cuore di tutti gli uomini e fondamento di ogni ordinata convivenza umana, al di là di ogni tempo, luogo e cultura. Di seguito, un passo interessante: il perseguimento della pace passa attraverso il rispetto dei valori non negoziabili, soprattutto della vita umana e della famiglia.

Qui il bel commento di Sandro Magister.

"Al fine di assicurare il dinamismo necessario per costruire e consolidare la pace, occorre instancabilmente tornare ai fondamenti dell’essere umano. La dignità dell’uomo è inseparabile dal carattere sacro della vita donata dal Creatore. Nel disegno di Dio, ogni persona è unica e insostituibile. Essa viene al mondo in una famiglia, che è il suo primo luogo di umanizzazione, e soprattutto la prima educatrice alla pace. Per costruire la pace, la nostra attenzione deve dunque portarsi verso la famiglia, al fine di facilitare il suo compito, per sostenerla così e dunque promuovere dappertutto una cultura di vita. L’efficacia dell’impegno per la pace dipende dalla concezione che il mondo può avere della vita umana. Se vogliamo la pace, difendiamo la vita! Questa logica squalifica non solo la guerra e gli atti terroristici, ma anche ogni attentato alla vita dell’essere umano, creatura voluta da Dio. L’indifferenza o la negazione di ciò che costituisce la vera natura dell’uomo impediscono il rispetto di questa grammatica che è la legge naturale inscritta nel cuore umano. La grandezza e la ragion d’essere di ogni persona non si trovano che in Dio. Così, il riconoscimento incondizionato della dignità di ogni essere umano, di ciascuno di noi, e quella del carattere sacro della vita implicano la responsabilità di tutti davanti a Dio. Dobbiamo dunque unire i nostri sforzi per sviluppare una sana antropologia che comprenda l’unità della persona. Senza di essa, non è possibile costruire l’autentica pace"

lunedì 17 settembre 2012

Omocrazia in UK: la resistenza della società civile

Anche nel Regno Unito si vorrebbe mutare per legge il concetto di matrimonio.
Ma c'è un'ampia fetta della società civile che si oppone con decisione.
E la battaglia è sostenuta anche da insigni giuristi, come Aidan O'Neill, consigliere giuridico della Corona.
Richiesto dall'associazione Coalition for Marriage di esprimere un parere, il giurista ha sottolineato i rischi di rendere accessibile il matrimonio a persone dello stesso sesso.
V. qui un articolo in proposito.
V. qui il sito della benemerita Coalition.
V. qui la sintesi del parere di O'Neill.
V. qui un suo profilo.
Ai britannici, che conducono questa battaglia, assicuro nel mio piccolo il sostegno della mia preghiera.

Ricomincia "La Grande Guerra"

E' ripresa la trasmissione radiofonica "La Grande Guerra" su Radio Ticino Pavia, condotta da Marco Crevani (ogni giovedì ore 15).
Nella prima puntata, ieri, abbiamo parlato tra le altre cose della sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo in relazione alla l. n. 40/2004.
Per ascoltarla, clicca qui.

giovedì 13 settembre 2012

Omocrazia in Francia

La Francia omocratica prosegue la sua strada infernale.
Clicca qui per leggere del progetto di legge finalizzato ad introdurre il diritto di adozione nell'ambito di "coppie" omosessuali.
Clicca qui per leggere (nella terza pagina) il parere su La Stampa dello psichiatra Italo Carta sui rischi di salute mentale per i bambini che crescono tra due omosessuali.
E infine qui, su Libertà e Persona, qualche informazione essenziale sul fenomeno omosessuale.

martedì 11 settembre 2012

I Comandamenti: codice etico universale

Clicca qui per vedere e leggere il videomessaggio del Santo Padre in occasione dell'iniziativa di RnS "Dieci piazze per dieci comandamenti".
Di seguito un passo saliente:
"Dio ci ha donato i Comandamenti per educarci alla vera libertà e all’amore autentico, così che possiamo essere davvero felici. Essi sono un segno dell’amore di Dio Padre, del suo desiderio di insegnarci il retto discernimento del bene dal male, del vero dal falso, del giusto dall’ingiusto. Essi sono comprensibili da tutti e proprio perché fissano i valori fondamentali in norme e regole concrete, nel metterli in pratica l’uomo può percorrere il cammino della vera libertà, che lo rende saldo nella via che conduce alla vita e alla felicità"

venerdì 7 settembre 2012

Denuncia contro uno spettacolo blasfermo

Clicca qui per leggere la notizia della denuncia dell'avv. Pietro Guerini contro un film blasfemo rappresentato alla mostra del cinema a Venezia.
E' importante utilizzare le armi del diritto positivo a difesa del diritto naturale (in questo caso, del diritto dei cristiani al rispetto della Religione).
Al contrario, l'inerzia, la tolleranza nei confronti delle condotte criminose, sul piano giuridico: a) induce dapprima un'interpretazione sempre più blanda dei precetti normativi; b) incoraggia quindi il legislatore ad abrogare tali precetti.
Senza contare i ben noti effetti sulla percezione del disvalore morale delle condotte criminose presso i consociati (come insegna ad es. la storia della legislazione permissiva dell'aborto e del divorzio).

mercoledì 5 settembre 2012

Eugenetica in Germania

Clicca qui per leggere l'articolo di Mauro Faverzani su C.R., sugli sforzi che si stanno compiendo in Germania per scovare al più presto gli embrioni "malati" e così sopprimerli.

Gli strani argomenti della Corte europea dei "diritti dell'uomo"

Sulla sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (qui il testo originale in lingua francese) nel caso Costa/Pavan, in tema di fecondazione artificiale, si è discusso molto. E' apprezzabile la decisione del Governo italiano di ricorrere alla Grande Camera, la quale in più occasioni ha ribaltato verdetti, anche unanimi, di primo grado.
Dice la Corte tra le varie cose: è incoerente vietare la diagnosi pre-impianto - finalizzata, lo sanno tutti, allo sterminio degli embrioni malati o supposti tali - e consentire l'aborto "terapeutico".
Si può rispondere in molte maniere, come hanno fatto anche illustri giuristi.
Si potrebbe anche rispondere che, sì, è incoerente. Non si vede però per quale motivo debba allora prevalere la soluzione omicida, posto, semmai, che la l. n. 40/2004 è successiva alla l. n. 194/1978 e che, dunque, una interpretazione evolutiva del sistema dovrebbe far emergere il favor vitae per l'embrione.

sabato 4 agosto 2012

Spagna, legge sull'aborto meno permissiva

Il governo spagnolo pensa concretamente a rimettere mano alla legge sull'aborto mettendo più paletti. In particolare: 1) prevedendo il coinvolgimento dei genitori per le minorenni; 2) cancellando la causale delle malformazioni del feto tra quelle che consentono l'aborto.Vedi qui la notizia.
E qui il commento di Scandroglio, col quale sono totalmene d'accordo: la strada per difendere la vita non può essere quella di restare sulla difensiva, ad es., pensando all'Italia, solo cercando di impedire modifiche legislative peggiorative della l. n. 194/1978 o pretendendo che essa venga interpretata più restrittivamente o che semplicemente si dia attuazione ad alcune disposizioni di contenimento rimaste sulla carta.
Questa è una strategia perdente, perché pur sempre ancorata a norme intrinsecamente ingiuste e che fanno gridare vendetta dinanzi a Dio.
Le norme cattive non si interpretano. Si abrogano.

venerdì 3 agosto 2012

Pro Life 1 - Obama 0

La legge sanitaria di Obama subisce una prima battuta d'arresto, in quella che si annuncia come una lunga ed accesa battaglia tra il diritto della vita e il diritto della morte. Come noto, tale legge costringe tutti i datori di lavoro ad assicurare i propri dipendenti anche per prestazioni abortive e uso di contraccettivi, obbligando dunque a collaborare ad omicidi e a diffondere mezzi di controllo delle nascite moralmente gravemente illeciti.
Hercules Industries, azienda del Colorado, di proprietà di cattolici, non si adegua. Dovrebbe perciò essere pesantemente sanzionata. Ma il giudice federale distrettuale con un provvedimento d'urgenza e provvisorio dice di no: questa legge viola la libertà religiosa.
Qui il testo del provvedimento tratto dal sito di Washington Post.
Qui un breve commento tratto da Tempi.

Vuole diventare uomo. Ma anche madre

Non c'è limite al peggio: una persona vuole cambiare sesso, da donna a uomo. Ma anche conservare le cellule germinali, in modo che, una volta diventata uomo, possa pure diventare madre. Un film ambientato nel futuro? No, cronaca.
Leggi qui l'intervista di Francesco D'Agostino su il Sussidiario. Di seguito un passo:
Da una parte i difensori dell'ecologia ci hanno insegnato a rispettare la natura, a difenderla e a lottare contro ogni sua manipolazione arbitraria. Da questo concetto di natura è escluso però l'uomo, su cui invece si può fare di tutto. Una volta il Papa aveva parlato di ecologia umana. Il problema è questo: pochi mesi fa il ministero competente ha ordinato la distruzione di tutte le coltivazioni di piante trattate geneticamente dei laboratori dell'università di Pisa, coltivazioni non di profittatori, ma di laboratori universitari. Questo perché in Italia è proibito produrre piante transgeniche in nome dell'ecologia. Ma sull'uomo si ha il diritto di chiedere e di ottenere qualunque intervento: questo è un paradosso pazzesco

giovedì 2 agosto 2012

4.000 corone del Rosario contro il divorzio breve

La Crociata del Rosario dei giuristi cattolici di Pavia contro il divorzio breve è giunta a 4.000 corone offerte. Leggi qui la lettera indirizzata al Card. Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

Anche O.R. contro il divorzio breve

Dopo la CEI con il Card. Angelo Bagnasco, anche l'Osservatore Romano prende decisamente posizione contro il divorzio breve. Si legga qui l'editoriale di Grimaldi. Di seguito un passo:
Questa nuova generazione è sempre a caccia di attimi fuggenti perché nessuno le ha insegnato che il tempo perso è perduto per sempre, che non esistono gesti senza conseguenze, perché le conseguenze dei propri atti sono infinite. Ecco allora che dire di sì a un legame che non preveda facili scappatoie significa non soltanto coltivare la speranza di una felicità duratura, ma ancora di più mandare un segnale dal forte impatto pedagogico a una generazione mai avvertita delle conseguenze dei propri atti estemporanei, perché sempre emendabili, sempre riscrivibili. Così chi plaude al cosiddetto divorzio breve è, prima ancora che un conformista, un debole educatore

Obiezione di coscienza

Qui il recente parere del Comitato Nazionale per la Bioetica in tema di obiezione di coscienza. Condivido l'opinione espressa da A. De Matteo su C.R.:
- è positivo che si riconosca in materia bioetica l'obiezione di coscienza come diritto di spessore costituzionale, che la legge ordinaria non può comprimere, esso rientrando tra i diritti fondamentali della persona (come tale e anche come professionista): positivo, dicevo, perché si ammette l'esistenza di una legge superiore - oggettiva e riconoscibile nella propria coscienza - alla quale potere obbedire in luogo di quella inferiore e contrastante;
- e, tuttavia, il parere citato si muove evidentemente all'interno di un sistema di pensiero debole: se preferisci, non collaborare ad un omicidio (come l'aborto), ma non si impedisca a chi vuole uccidere un bambino in grembo alla madre di farlo.
L'esistenza di una legge superiore invece implica di dovere obbedire ad essa e non a quella inferiore con essa contrastante.

Un Arcivescovo scomodo

Riprendo dal sito Corrispondenza Romana una intervista a S.E. Mons. Cordileone del 2009. Da poco nominato Arcivescovo di San Francisco, darà non poco file da torcere agli omofili californiani, avendo egli idee chiare e scarso senso del politicamente corretto.

martedì 12 giugno 2012

Matrimonio e sessualità, nuovo intervento della Congregazione per la Dottrina della Fede

La Congregazione per la Dottrina della Fede, riaffermando il Magistero perenne della Chiesa cattolica su matrimonio e sessualità, ha coerentemente condannato il libro di Suor Margaret A. Farley, Just Love. A Framework for Christian Sexual Ethics, contenente numerosi errori.
Si legga qui il provvedimento della Congregazione, sintetico ed incisivo.

E' inutile sperare che la Chiesa un giorno o l'altro cambi "parere" su questi temi, perché è Magistero definitivo, immutabile, irretrattabile e infallibile. Non c'è poi nessun "parere" da esprimere. C'è una realtà naturale semplicemente da riconoscere. Per farlo, bisogna però avere un cuore purificato da desideri disordinati.

venerdì 25 maggio 2012

L'eterologa rispedita al mittente

La Corte costituzionale ha restituito gli atti ai giudici che avevano sollevato questioni di legittimità costituzionale del divieto di fecondazione eterologa previsto dalla l. n. 40/2004.
Li ha invitati a riconsiderare le motivazioni delle loro ordinanze di rimessione alla luce della sentenza della Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo del 3.11.2011, che si è pronunciata a favore della legittimità del divieto presente in Austria.
A mio avviso, un modo elegante per dire: se mi ripresentate la questione, la rigetto.
Qui il comunicato della Corte.
Qui semplici e convicenti considerazioni del Vicepresidente nazionale UGCI Avv. Giancarlo Cerrelli.

mercoledì 23 maggio 2012

Crociata del Rosario contro il divorzio breve

I giuristi cattolici di Pavia lanciano una crociata del Rosario contro il divorzio breve e per il matrimonio e la famiglia. La partecipazione è aperta a tutti: v. qui

martedì 22 maggio 2012

Divorzio breve? No, grazie

Capita talora di sentire "cattolici" che sono favorevoli al "divorzio breve". Un "cattolico" che la pensa così rivela una mentalità lontana dai valori promossi dalla Dottrina sociale della Chiesa.
Le parole di ieri del Card. Angelo Bagnasco nella prolusione all'assemblea permanente della CEI sono una sonora sconfessione di queste idee malsane:
"Esser distratti rispetto al bene insuperabile della famiglia fa soffrire anche la società, che indebolisce il suo più rilevante cespite di vitalità, di coesione e di futuro. Per questo, in una cultura del tutto-provvisorio, l’introduzione di istituti che per natura loro consacrino la precarietà affettiva, e a loro volta contribuiscono a diffonderla, non sono un ausilio né alla stabilità dell’amore, né alla società stessa. La famiglia non è un aggregato di individui, o un soggetto da ridefinire a seconda delle pressioni di costume oggi particolarmente aggressive e strategicamente concentrate; non può essere dichiarata cosa di altri tempi. Ecco perché l’ipotesi del cosiddetto “divorzio breve” contraddice gravemente qualunque possibilità di recupero, e rende complessivamente più fragili i legami sociali"

venerdì 18 maggio 2012

Peccati che gridano verso il Cielo

Trovate qui un articolo preciso di Sandro Magister sul Magistero della Chiesa in materia di omosessualità.
Nessuno, dentro e fuori la Chiesa, si illuda mai. E' Magistero definitivo e infallibile.

mercoledì 16 maggio 2012

Carità nella Verità

Oggi sono stato contattato da un cordiale lettore del blog che mi ha fatto molte gradite domande sul mio pensiero circa la questione omosessuale: i percorsi della giurisprudenza, le rivendicazioni delle associazioni di omosessuali, la dottrina della Chiesa, ecc. Io, dopo aver risposto a tutte le domande, ho voluto anche ribadire questo: i veri cattolici amano le persone omosessuali come fratelli e come sorelle. Rifiutano ogni marchio di ingiusta discriminazione nei loro confronti. Condannano ogni umiliazione perpetrata contro di loro come una violazione del precetto fondamentale della carità.
Ma quando diciamo le parole della Scrittura, della Tradizione della Chiesa, quando esponiamo la legge naturale sul matrimonio, la sessualità, la famiglia, ecc., non facciamo nulla di diverso: Caritas in Veritate è il titolo dell'ultima Enciclica papale. Si ama veramente solo nella verità. Dire alle persone ciò che è vero e ciò che è bene, è esattamente promuovere ciò che fa bene alle persone. E' esattamente promuovere la loro dignità. E' esattamente volere bene, cioè amare. Al di fuori di ciò, semplicemente si vive nella illusione e senza una gioia stabile e profonda.

giovedì 10 maggio 2012

La battaglia della luce contro le tenebre

Notizie come questa dimostrano che è viva la battaglia tra i veri seguaci di Gesù Cristo e della Sua Santa Chiesa cattolica, da una parte, e satana e i suoi collaboratori, dall'altra.

Il dilagare dell'omosessualismo è segno eloquente di una generazione in cui non c'è più posto per Dio, né per la legge naturale, né per autorità alcuna, ma, come disse il Card. Ratzinger nel 2005, esiste ormai solo il criterio dell'io con le sue voglie.

Occorre essere pronti ad affrontare gravi ripercussioni contro la propria persona, pur di non tradire i comandamenti di Dio. Non è infatti detto che non torni il tempo in cui tale fedeltà si debba pagare con la vita, la violazione personale, il carcere.

giovedì 3 maggio 2012

Humanae Vitae: una Enciclica eroica

Humanae Vitae: è l'eroica enciclica di Paolo VI, datata 1968, che riafferma il Magistero di sempre della Chiesa sull'amore coniugale. Eroica perché Paolo VI sapeva di dover affrontare, dentro la Chiesa, l'opinione contraria di tanti prelati e laici. Sapeva che sarebbe stato insultato. Ma ha preferito "l'obbrobrio della Croce" alle lusinghe del mondo.

Ci sono alcuni passi importantissimi sul ruolo dei poteri pubblici nella protezione della legge naturale. Promuovere la castità è promuovere il rispetto, il dominio di sé, dunque delle passioni, dunque dell'ordine pubblico, dunque della pace, ecc.

Promuovere l'impurità significa promuovere le "gravidanze indesiderate" (cioè in definitiva l'aborto), l'adulterio, i delitti da gelosia, lo sfogo delle passioni, l'instabilità delle relazioni, l'omosessualismo, le malattie a trasmissione sessuale, ecc. Chi non vede come il libertinaggio devasti le relazioni umane?

Parole certo inascoltate, quelle della Enciclica, in un mondo in cui è lecito, a qualunque ora del giorno e della notte, in qualunque angolo delle città, pubblicare immagini finalizzate ad eccitare la sessualità della persona.

Riproponiamo alcuni passi:

"22. Noi vogliamo in questa occasione richiamare l’attenzione degli educatori e di quanti assolvono compiti di responsabilità in ordine al bene comune dell’umana convivenza, sulla necessità di creare un clima favorevole all’educazione della castità, cioè al trionfo della sana libertà sulla licenza, mediante il rispetto dell’ordine morale. Tutto ciò che nei moderni mezzi di comunicazione sociale porta alle eccitazioni dei sensi, alla sfrenatezza dei costumi, come pure ogni forma di pornografia o di spettacoli licenziosi, deve suscitare la franca e unanime reazione di tutte le persone sollecite del progresso della civiltà e della difesa dei beni supremi dello spirito umano. Invano si cercherebbe di giustificare queste depravazioni con pretese esigenze artistiche scientifiche o di trarre argomento dalla libertà lasciata in questo settore da parte delle pubbliche autorità.

Appello ai pubblici poteri
23. Ai governanti, che sono i principali responsabili del bene comune e tanto possono per la salvaguardia del costume orale, noi diciamo: non lascino che si degradi la moralità dei loro popoli; non accettino che si introducano in modo legale in quella cellula fondamentale dello stato, che è la famiglia, pratiche contrarie alla legge naturale e divina".

venerdì 27 aprile 2012

Perciò Dio li ha abbandonati

Persino Cardinali e Vescovi sono talora indulgenti nei confronti dell'omosessualità. Qualche volta, persino dell'omosessualismo, cioè del movimento di pensiero che pretende un pubblico riconoscimento della condizione omosessuale come "normale".
Strano che questi ecclesiastici, talora biblisti, accantonino facilmente passi inequivocabili della Sacra Scrittura. Parlano della Bibbia, ma citano solo i passi che fanno comodo a loro e li interpretano a modo loro e non secondo il Sacro Magistero.
Essi poi, come successori degli Apostoli, dovrebbero trasmettere quello che hanno ricevuto, non le proprie teorie.
Dovrebbero trasmettere ed insegnare anche i passi che seguono, tratti dal primo capitolo della Lettera ai Romani di San Paolo Apostolo (vv. 24 e ss.):


Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, tanto da disonorare fra loro i propri corpi, perché hanno scambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno adorato e servito le creature anziché il Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; infatti, le loro femmine hanno cambiato i rapporti naturali in quelli contro natura. Similmente anche i maschi, lasciando il rapporto naturale con la femmina, si sono accesi di desiderio gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi maschi con maschi, ricevendo così in se stessi la retribuzione dovuta al loro traviamento. E poiché non ritennero di dover conoscere Dio adeguatamente, Dio li ha abbandonati alla loro intelligenza depravata ed essi hanno commesso azioni indegne: sono colmi di ogni ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di lite, di frode, di malignità; diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, arroganti, superbi, presuntuosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza cuore, senza misericordia. E, pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa.


giovedì 26 aprile 2012

Nemmeno i pagani sono scusati

Il primo capitolo della lettera ai Romani di San Paolo Apostolo contiene tra le sue immense ricchezze anche un piccolo e incisivo trattato di diritto naturale.
Il messaggio è forte: nemmeno i pagani sono scusati se violano la legge naturale. Questa, infatti, è scritta da Dio nel cuore dell'uomo. Cristo, poi, la porta a compimento e ne svela il significato pieno.
Pensiamo al matrimonio.
Il matrimonio è nella natura dell'amore tra uomo e donna, di ogni luogo e di ogni tempo. L'uomo è fatto per la donna, e viceversa. Ma non per un legame fugace e finalizzato ad estorcere il piacere dall'altro, trattando la persona come un oggetto, bensì per un patto stabile, di fedeltà, di servizio e sostegno reciproco. Un legame aperto alla vita. E la presenza dei figli rende ancora più evidente la necessità di un legame stabile, di una presenza costante e fedele, di una alleanza di amore ed educativa. Ecco perché la indissolubilità è una caratteristica naturale del matrimonio, non una aggiunta "cattolica".
Certo: Cristo poi ci svela il senso di tutto ciò, il senso soprannaturale: marito e moglie devono testimoniare ed esprimere, nel matrimonio, la donazione totale di Cristo alla Sua Chiesa, Sua Sposa.

lunedì 23 aprile 2012

I sodomiti non erediteranno il Regno di Dio

"Né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio" (1Cor 6,10).

La Sacra Scrittura è chiara nel condannare gli atti omosessuali. San Paolo, anzi, preannuncia l'inferno per chi li compie.

Ma anche la sola tendenza è da contrastare. La Tradizione della Chiesa sul punto è parimenti chiara, netta, costante. Il Catechismo, ad es., al n. 2358 la definisce come "inclinazione oggettivamente disordinata".

lunedì 2 aprile 2012

Slovenia: stop all'omosessualismo

Segnalo qui l'apprezzabile "no" degli sloveni alla degradazione omosessualista del diritto di famiglia, chiodo fisso ormai di molti sciagurati governi.

martedì 27 marzo 2012

Rettifica

Su richiesta dell'interessato, comunico che l'Avv. Giuseppe Polizzi non è presidente di Arcigay Pavia, a differenza di quanto da me pubblicato in un post precedente. Dalla stampa locale risulta invece che egli ne è socio fondatore.

giovedì 22 marzo 2012

Il matrimonio o è tra uomo e donna o non esiste

Non poteva mancare a "La grande guerra", l'ottima trasmissione di Marco Crevani su Radio Ticino (ogni giovedì alle ore 15), una puntata a commento dell'ossessiva agenda omosessualista delle pubbliche istituzioni.
Qui la registrazione.

venerdì 16 marzo 2012

Delirio omosessualista

Qui la notizia secondo cui Arcigay Pavia - il cui socio fondatore secondo quanto riporta la stampa locale è l'Avv. Giuseppe Polizzi - distribuirà migliaia di preservativi fuori dalle scuole di Pavia. Sarebbe dovere dei Presidi mettere in guardia gli alunni in uscita dalle scuole da questi improbabili educatori sessuali.

Qui la risoluzione del Parlamento Europeo che invita a riconoscere il matrimonio tra omosessuali e a garantire l'aborto "sicuro e legale" per tutte le donne.
Notate il linguaggio:
punto 5: il PE "invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare proposte per il riconoscimento reciproco delle unioni civili e delle famiglie omosessuali a livello europeo tra i paesi in cui già vige una legislazione in materia, al fine di garantire un trattamento equo per quanto concerne il lavoro, la libera circolazione, l'imposizione fiscale e la previdenza sociale, la protezione dei redditi dei nuclei familiari e la tutela dei bambini"
punto 47: il PE "esprime preoccupazione, a tale proposito, per i recenti tagli alla pianificazione familiare e all'educazione sessuale così come per le restrizioni all'accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva in alcuni Stati membri, con particolare riferimento alla tutela della gravidanza e della maternità nonché all'aborto sicuro e legale; sottolinea che ogni donna deve avere il controllo sui propri diritti sessuali e riproduttivi anche beneficiando dell'accesso a metodi contraccettivi di alta qualità e a prezzi accessibili".

Qui la sentenza n. 4184/2012 della Corte di Cassazione che, dopo aver correttamente negato il riconoscimento di un matrimonio tra persone omosessuali contratto all'estero, si esercita in un lungo obiter dictum in cui disserta di antropologia culturale sino a sostenere che la differenza sessuale non dovrebbe rilevare ai fini del matrimonio.
Forse i giudici farebbero meglio a fare il loro lavoro (per es. leggere le sentenze della Corte costituzionale).

Noi dobbiamo continuare a darci da fare, nel nostro piccolo e con l'aiuto di Dio, per promuovere la sola verità sull'uomo e sulla donna, sul vero amore, sulla famiglia e il matrimonio, combattendo queste perversità.

Ecco quanto il Papa ha detto pochi giorni fa ai Vescovi degli Stati Uniti:

"Occorre menzionare in modo particolare le potenti correnti politiche e culturali che cercano di alterare la definizione legale del matrimonio. Lo sforzo coscienzioso della Chiesa di resistere a queste pressioni esige una difesa ragionata del matrimonio come istituzione naturale costituita da una comunione specifica di persone, fondamentalmente radicata nella complementarietà dei sessi e orientata alla procreazione. Le differenze sessuali non possono essere respinte come irrilevanti per la definizione del matrimonio. Difendere l'istituzione del matrimonio come realtà sociale è, in ultima analisi, una questione di giustizia, poiché comporta la tutela del bene dell'intera comunità umana, nonché dei diritti dei genitori e dei figli " 
Benedetto XVI, VISITA "AD LIMINA APOSTOLORUM" DEGLI ECC.MI PRESULI DELLA CONFERENZA DEI VESCOVI CATTOLICI DEGLI STATI UNITI D’AMERICA (REGIONI VII-IX), 09.03.2012 

lunedì 27 febbraio 2012

Matrimonio, unico luogo degno per il concepimento

E' molto bello il discorso del Papa di sabato 25.2 alla Pontificia Academia Pro Vita sul tema della dignità del matrimonio e della procreazione.
V. il testo qui.
Riporto uno dei passaggi salienti:

La ricerca di una diagnosi e di una terapia rappresenta l’approccio scientificamente più corretto alla questione dell’infertilità, ma anche quello maggiormente rispettoso dell’umanità integrale dei soggetti coinvolti. Infatti, l’unione dell’uomo e della donna in quella comunità di amore e di vita che è il matrimonio, costituisce l’unico "luogo" degno per la chiamata all’esistenza di un nuovo essere umano, che è sempre un dono. È mio desiderio, pertanto, incoraggiare l’onestà intellettuale del vostro lavoro, espressione di una scienza che mantiene desto il suo spirito di ricerca della verità, a servizio dell’autentico bene dell’uomo, e che evita il rischio di essere una pratica meramente funzionale. La dignità umana e cristiana della procreazione, infatti, non consiste in un "prodotto", ma nel suo legame con l’atto coniugale, espressione dell’amore dei coniugi, della loro unione non solo biologica, ma anche spirituale.

giovedì 9 febbraio 2012

Eluana, Max ed Eliot

Qui la puntata de "La Grande Guerra" del 9.2.2012, tenuta dall'Avv. Paolo Panucci e da me, sul tema: "Eluana a tre anni dalla morte" e "L'esempio di Max Tresoldi e di Eliot". Dedicata con affetto a Marco Crevani, insostituibile conduttore della radiotrasmissione, e alla sua famiglia.

Cristianofobia su Radio Ticino Pavia

Qui la mia puntata de "La Grande Guerra" del 19.1.2012 su Radio Ticino Pavia, sul tema "Cristianofobia: strategia dell'umanità contro se stessa"

martedì 7 febbraio 2012

La legge di Dio viene prima di quella degli uomini

I Vescovi statunitensi, uniti sotto la guida del presidente della conferenza episcopale, l'arcivescovo di New York Dolan, stanno combattendo una eroica resistenza contro la riforma sanitaria di Obama nel punto in cui obbliga tutti i datori di lavoro, incluse le istituzioni cattoliche, ad offrire ai propri dipendenti una assicurazione sanitaria inclusiva delle spese per aborto e sistemi contraccettivi.
V. ad es. qui
Di seguito, riporto significativi passaggi di alcuni Vescovi, che richiamano all'obbedienza alle leggi di Dio prima che a quelle degli uomini.

"Non possiamo e non ci conformeremo a questo presente decreto ingiusto. Come i martiri del passato, dobbiamo essere pronti ad accettare la sofferenza che potrebbe includere pesanti multe e la reclusione. La nostra libertà americana religiosa è in grave pericolo.
Tutti i cattolici sono invitati a pregare e fare penitenza affinché la questione possa essere ben risolta. Tutti dovrebbero prendere contatto con i loro rappresentanti eletti per protestare contro questo oltraggio e insistere sull’emendamento "Rispetto di Coscienza "che ora è davanti al Congresso.
Mons. Fabian W. Bruskewitz, Vescovo di Lincoln 

"Questo decreto è ingiusto, perché impone una definizione laica della libertà religiosa che dichiara essere un crimine praticare la nostra fede pubblicamente. È la Chiesa - non il governo - che ha il diritto di decidere come e quando pratichiamo la nostra fede. In questa materia, l'amministrazione del presidente Obama ha oltrepassato la propria autorità. È  contro questo che il Papa Leone XIII ci metteva in guardia quando scrisse più di cento anni fa: "Se la volontà dei governanti si oppone alla volontà e alle leggi di Dio, allora i governanti oltrepassano i limiti del proprio potere e pervertono la giustizia. La loro autorità allora non può essere valida, poiché l'autorità senza la giustizia è nulla".Dalla fondazione della nostra nazione, noi cattolici abbiamo sempre obbedito alle leggi. Ma a questa legge, non possiamo obbedire".
Mons. Edward J. Slattery, Vescovo di Tulsa

martedì 31 gennaio 2012

Risoluzione del Consiglio d'Europa sul "fine vita"

Qui il testo della recente risoluzione n. 1859/2012 del Consiglio d'Europa in tema di "fine vita".
Su siti e giornali cattolici si è cantata vittoria, perché questo testo afferma: a) che l'eutanasia, anche passiva, deve essere vietata; b) che nel dubbio occorre scegliere per la vita.
Qui lo sforzo di Mons. Giordano e dell'On. Carlo Casini di sottolineare gli aspetti positivi del documento.

Temo di dover dare in estrema sintesi un giudizio decisamente più perplesso:
- mai sopravvalutare, nel bene e nel male, queste risoluzioni, perché non hanno una efficacia diretta e stringente per gli Stati nazionali;
- questa risoluzione è tutta incentrata sul fatto che il medico dovrebbe attenersi alle volontà espresse da un paziente in un "testamento biologico": il che significa che, in caso di dichiarazioni di rifiuto di trattamenti salva-vita, il medico dovrebbe essere giuridicamente costretto ad una operazione esattamente di eutanasia passiva. Ovvero lasciar morire il paziente;
- si invitano gli Stati a consentire ad ogni cittadino di fare il suo testamento biologico, che nelle intenzioni di questa risoluzione pare debba essere vincolante.

Qui la lucida analisi di Tommaso Scandroglio.

lunedì 23 gennaio 2012

Il diritto naturale è una "lingua" con cui comprendere noi stessi

Benedetto XVI sta facendo del diritto naturale il perno concettuale per la rigenerazione degli ordinamenti giuridici.
Come è possibile?
Cercare il diritto naturale vuol dire semplicemente guardare alla realtà. In particolare, guardare l'uomo per come Dio l'ha creato. Guardarlo senza occhiali ideologici. Se purifichiamo la nostra mente dal male, dal peccato, riusciremo a leggere la persona umana nella sua vera struttura, nei suoi veri bisogni.
Per questo, troveremo "scritto" dentro di lei le regole dettate dal Creatore.
Ecco una bella definizione di diritto naturale coniata dal Papa nel suo recente discorso ai Vescovi statunitensi, che trovate qui
 La difesa della Chiesa di un ragionamento morale basato sulla legge naturale si fonda sulla sua convinzione che questa legge non è una minaccia alla nostra libertà, bensì una «lingua» che ci permette di comprendere noi stessi e la verità del nostro essere, e di modellare in tal modo un mondo più giusto e più umano. Essa propone pertanto il suo insegnamento morale come un messaggio non di costrizione, ma di liberazione, e come base per costruire un futuro sicuro.

domenica 15 gennaio 2012

Ancora sullo spettacolo blasfemo e la libertà di espressione

Se i cattolici si mobilitano, i risultati si ottengono.
Lo dimostrò l'impegno in occasione del referendum sulla legge in tema di procreazione medicalmente assistita.
Lo dimostra oggi la mobilitazione contro lo spettacolo blasfemo: a) il regista e il teatro tentano ora di dire che dell'evento potrebbe darsi anche una interpretazione cristiana e si affannano a voler convincere l'opinione pubblica sull'assenza di intenti offensivi; b) il teatro annuncia che potrebbe essere tagliata la scena finale, disgustosa, in cui il Volto di Gesù - che è l'attesa di tutta la vita di ogni cristiano di tutti i tempi - viene oltraggiato.

Sul punto a). Ma una dichiarata "intenzione" vale a togliere l'offesa? Vale a screditare la sacrosanta mobilitazione dei cattolici? No, in alcun modo. Men che meno per il diritto.

Il diritto, infatti, valuta il significato sociale di un fatto e prescinde dalle intenzioni. E, se considera le intenzioni, deduce le intenzioni pur sempre da come si svolgono i fatti.
Ora, il significato sociale di imbrattare il Volto di Gesù - con modalità che non rispecchiano certamente le rappresentazioni della Sua Santa Passione - coincide con una offesa a Dio, ai credenti e a tutti coloro che, anche senza la Fede, riconoscono le radici cristiane della civiltà in cui vivono.

Un banale esempio: se io assesto un pugno sul muso di qualcuno, nulla varrà a dire che non avevo l'intenzione di offendere, che si trattava di una mia modalità di fare una carezza. Conta il significato oggettivo del gesto.

Insomma, c'è una dimensione sociale della libertà di espressione che, giustamente, il diritto può e deve regolare.
Ciò è ben messo in evidenza da questo passaggio del comunicato della Diocesi di Milano, intervenuta sulla vicenda:

"invitiamo a considerare che la libertà di espressione, come ogni libertà, possiede sempre, oltre a quella personale, una imprescindibile valenza sociale. Questa deve essere tenuta particolarmente in conto da parte di chi dirige istituzioni di rilevanza pubblica, per evitare che un’esaltazione unilaterale della dimensione individuale della libertà di espressione conduca ad “tutti contro tutti” ideologico che divenga poi difficilmente governabile. Di questa dimensione sociale della libertà di espressione avrebbe pertanto potuto farsi carico più attentamente al momento della programmazione la direzione del Teatro"

giovedì 12 gennaio 2012

Spettacolo blasfemo a Milano

Uno spettacolo blasfemo va in scena a Milano. E un'opera di Romeo Castellucci. Si intitola "Il concetto di volto nel Figlio di Dio". Nella parte finale, una celebre raffigurazione del volto di Cristo viene imbrattata con escrementi o lancio di sassi o di granate, a seconda delle edizioni. Compare quindi la seguente frase: "Tu (non) sei il mio pastore".

Niente e nessuno può giustificare una simile bestemmia.
a) Non la libertà di espressione, che è sì un diritto naturale, ma solo se esprime una verità della persona e solo se rispetta la persona. Qui, invece, esprime odio e offesa alla religione.
b) Non l'arte: 1) perché qui non si vuole rappresentare la Passione di Nostro Signore; 2) perché l'arte è manifestazione del bello e qui il Bello per eccellenza, il più Bello tra i figli dell'uomo, come dice il Salmo, viene orridamente sfigurato.

Bene dunque:
1) che, come già avvenuto in Francia, anche in Italia si stia organizzando una vivace protesta, con manifestazione pacifica di preghiera di fronte al teatro e con Sante Messe di riparazione: qui
2) le parole schiette e opportunamente dure di Mons. Vincenzo Di Mauro, Vescovo di Vigevano: qui
3) le parole schiette e opportunamente dure del Prof. Roberto De Mattei: qui
4) le parole schiette e opportunamente dure di Rai Vaticano: qui
5) la denuncia di reato di violazione del sentimento religioso ex art. 404 c.p. che è stata presentata alla procura di Milano: qui
6) la lettera-monito di padre Cavalcoli O.P.: qui
7) l'apposita pagina F: qui