Per un 2017 più “giusto”
Il 2016 ci ha consegnato una pesante eredità sui temi etico-giuridici fondamentali, che stanno a cuore non solo ai cattolici ma a tutti gli uomini di buona volontà.
Per limitarci all’Italia, è stato l’anno delle unioni civili, sostanzialmente equiparate al matrimonio, e delle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso. Si tratta di un attacco frontale, non solo al buon senso, ma pure al chiaro dettato costituzionale, che concepisce la famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Nelle scuole si fanno largo progetti “educativi” ispirati all’ideologia di genere (più volte condannata da Papa Francesco), che svilisce la differenza sessuale sino a ritenerla una mera costruzione sociale, liberamente disponibile dall’individuo. Sul versante della protezione della vita umana, a essere ora sotto attacco è particolarmente il diritto degli operatori sanitari a non cooperare a soluzioni abortive in qualunque forma. Ma tendenze di questo tipo si registrano, oltre che in Italia, un po’ ovunque negli stati “occidentali”.
Il 2016 ci lascia tuttavia anche qualche seme di speranza. La Brexit suona come uno schiaffo all’Unione europea, che non considera le persone e le famiglie se non in una prospettiva economica, commerciale, relativista. La sconfitta della Clinton, abortista convinta, e la vittoria di Trump, che si proclama pro-life, ci dicono che i temi etici sono diventati cruciali nelle campagne elettorali. Nel “no” al referendum costituzionale italiano vi è l’indubbio contributo del Family Day (e per questo la nomina a Ministro dell’Istruzione di Valeria Fedeli, sostenitrice della prospettiva di genere, suona come una vendetta contro il Comitato Famiglie per il No).
Se tali esiti politici si sono verificati, è anche perché nella società civile si percepisce un mutamento di umore. Forse si affaccia la consapevolezza che, tolto di mezzo l’orizzonte dei valori cristiani, la società finisce per essere regolata da non da una legge più giusta e umana, ma semplicemente dalla legge del più forte.
Marco Ferraresi, Presidente Unione Giuristi Cattolici di Pavia “Beato Contardo Ferrini”