Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una epocale svolta costituzionale del nostro ordinamento giuridico: in caso di esito positivo del referendum popolare, la Repubblica italiana abbandonerà il bicameralismo perfetto che dal 1948 è stato, nel bene e nel male, architrave della nostra democrazia.
Al contempo, siamo tuttavia spettatori di una riforma costituzionale silenziosa ma ancora più drastica. Il disegno di legge ‘Cirinnà’ sulle unioni civili è all’esame del Senato.
Se la prima riforma sta concludendo il proprio iter previsto dalla Costituzione, la seconda intende intaccare le nozioni di matrimonio, famiglia, filiazione e formazioni sociali ex artt. 2 e 29 e seguenti della Costituzione con l’insufficiente mezzo della legge ordinaria.
L’auspicio è che, nel dibattito precedente la votazione del predetto ddl, i senatori prendano coscienza che l’attuale testo di questo articolato contrasta con il sistema di valori e di concetti giuridici elaborato dai nostri Padri costituenti.
Unione Giuristi Cattolici di Pavia "Beato Contardo Ferrini"