Il principio di laicità è di derivazione cristiana. Esso esprime la distinzione tra le sfere dell'ordinamento canonico e dell'ordinamento civile. E' un principio di giustizia, perché mira ad attribuire a ciascuno il suo, "a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio" (cfr. Mt 22,21; Mc 12,17; Lc 20,25). Esso è pertanto conforme al diritto naturale, purché l'ordinamento civile rispetti il diritto dell'uomo a ricercare e a praticare attraverso la religione, individualmente e collettivamente, la Verità su Dio e su se stesso.
Si tratta infatti di un diritto fondamentale, ma è sotto attacco anche in Occidente. Si è persino messo in discussione il diritto di una scuola di invitare il Vescovo locale per parlare della religione cattolica. Il ricorso, promosso da una associazione di atei professi, è stato però correttamente respinto da un decreto del Presidente della Repubblica. Il parere del Consiglio di Stato, ben motivato, ha messo altresì in rilievo che, per quanto riguarda religioni diverse dalla cattolica, deve verificarsi la loro coerenza di contenuti con quelli di tutela della persona previsti dalla nostra Costituzione. V. qui