sabato 25 marzo 2017

Verità per Pio XII (a proposito dell'opera "Il Vicario")

Articolo pubblicato su Il Ticino, nella rubrica dell'Unione Giuristi Cattolici di Pavia "Beato Contardo Ferrini"

VERITÀ PER PIO XII

Tra le idee maliziose astutamente suggerite e le mezze verità ben manipolate che hanno il potere di attecchire pervicacemente nelle menti di molti, trasformandosi in veri e propri “miti” della cultura contemporanea, figura, da molti anni, quella secondo cui Papa Pio XII non si sarebbe opposto in alcun modo agli orrori della Shoah. Nulla di più falso.
L’otto giugno del 1963, Mons. Giovanni Battista Montini inviò alla rivista britannica The Tablet una lettera (consultabile all’indirizzo http://www.lovatti.eu/st/montini.htm) in cui si complimentava col direttore per la difesa della verità storica «dei fatti, della logica, anzi del buon senso», contro le teorie mistificatorie messe in scena dal dramma teatrale Der Stellvertreter (Il Vicario).
In questa pièce, lo scrittore tedesco Hochhuth aveva inteso denunciare l’inattività con cui, a suo parere, Pio XII aveva risposto al massacro degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Chiara la presa di posizione di Montini, il quale concluse che «non si gioca con questi argomenti e con i personaggi storici che conosciamo con la fantasia creatrice di artisti di teatro, non abbastanza dotati di discernimento storico e, Dio non voglia, di onestà umana. Perché altrimenti, nel caso presente, il dramma vero sarebbe un altro: quello di colui che tenta di scaricare sopra un Papa […] gli orribili crimini del Nazismo tedesco».
A queste parole potrebbero accostarsi le innumerevoli dichiarazioni d’amicizia e ringraziamento che giunsero a Pio XII subito dopo la guerra da parte di migliaia di ebrei scampati alla morte grazie ad un suo intervento, diretto o indiretto; si potrebbero citare i moltissimi saggi storici (Graham, Rhodes, Spiazzi) che spazzano via in un sol colpo le pseudo-teorie di chi vorrebbe un papa Pacelli prono ai diktat nazi-fascisti, arrendevole nell’opposizione al male, pavido innanzi al pericolo; si potrebbe rammentare un recentissimo paper (McGoldrick, 2012) in cui si dimostra come lo sforzo del pontefice contro le potenze dell’Asse giungesse financo a disporre investimenti nelle industrie manifatturiere statunitensi.
Spiace constatare come molti teatri (tra i quali il Fraschini di Pavia e il Dell’Elfo a Milano) abbiano recentemente deciso di riproporre al vasto pubblico questa rappresentazione teatrale calunniosa e storiograficamente poverissima, associando così il proprio benemerito nome alla schiera dei propalatori di menzogne e sovvertitori della verità.

Giacomo Alberto Donati