venerdì 4 novembre 2011

Vietare la fecondazione eterologa non contrasta con la CEDU

La Gran Camera della Corte europea di Strasburgo ha ribaltato la decisione di primo grado, che aveva condannato l'Austria in quanto vieta il ricorso alla fecondazione eterologa (salve eccezioni che consentono la donazione di sperma mediante iniezione negli organi riproduttivi femminili).
Come al solito, la motivazione non è eccezionale (del tipo: la questione è eticamente dibattuta, in Austria non c'è consenso sul tema, gli Stati hanno una certa autonomia su queste materie, ma attenzione perché le tecniche si evolvono, dunque bisogna pensarci e forse bisognerà cambiare la legge, ecc.). Ma, con i tempi che corrono, contentiamoci di un risultato sostanzialmente positivo.
Qui la sentenza.