lunedì 24 ottobre 2011

L'intervento contro l'aborto di Giuliano Ferrara

Giuliano Ferrara la scorsa settimana, nel suo "Radio Londra" su Rai1, ha avuto il coraggio di dire chiaramente "in prima serata" che l'aborto è l'uccisione di un essere umano innocente. Non dobbiamo stancarci di proclamare questa verità morale, che sottende la presa d'atto di una realtà: con il concepimento ha inizio la vita di un uomo.
Non dobbiamo tuttavia nemmeno stancarci, per coerenza, di dire che la legge n. 194/1978 è una legge gravemente ingiusta, poiché consente la soppressione di essere umani innocenti (e per di più a carico del servizio sanitario nazionale, che dovrebbe invece essere istituzionalmente preposto alla cura della vita umana!).
Sino a quando questa legge - come leggi analoghe in altri stati del mondo - rimarrà in vigore; sino a quando non si restituirà la tutela anche penale contro gli attacchi alla vita umana specie più indifesa, si perpetuerà un sistema ingiusto che lede il bene fondamentale della persona umana e mina la convivenza sociale proprio alla sua radice.
Giovanni Paolo II, nella sua enciclica Evangelium Vitae, scriveva al n. 62:

con l'autorità che Cristo ha conferito a Pietro e ai suoi Successori, in comunione con i Vescovi — che a varie riprese hanno condannato l'aborto e che nella consultazione precedentemente citata, pur dispersi per il mondo, hanno unanimemente consentito circa questa dottrina — dichiaro che l'aborto diretto, cioè voluto come fine o come mezzo, costituisce sempre un disordine morale grave, in quanto uccisione deliberata di un essere umano innocente. Tale dottrina è fondata sulla legge naturale e sulla Parola di Dio scritta, è trasmessa dalla Tradizione della Chiesa ed insegnata dal Magistero ordinario e universale.
Nessuna circostanza, nessuna finalità, nessuna legge al mondo potrà mai rendere lecito un atto che è intrinsecamente illecito, perché contrario alla Legge di Dio, scritta nel cuore di ogni uomo, riconoscibile dalla ragione stessa, e proclamata dalla Chiesa.