Qui il programma della Scuola di Dottrina Sociale della Chiesa che si terrà a Mirandola (MO). Mi occuperò de "I principi fondamentali della DSC"
lunedì 19 febbraio 2024
Centro di Aiuto alla Vita: corso di formazione per volontari
Qui il programma del corso di formazione per volontari del Centro di Aiuto alla Vita di Pavia. Mi occuperò della l. n. 194/1978
sabato 3 febbraio 2024
Le proteste degli agricoltori e la Dottrina sociale della Chiesa: video
Le motivazioni serie delle proteste degli agricoltori: mio video-editoriale per l'Osservatorio Van Thuan sulla Dottrina Sociale della Chiesa: https://www.youtube.com/watch?v=PzkjXuVNktE&t=22s
giovedì 30 novembre 2023
Indi Gregory
Indi Gregory (il Ticino, 16.11.2023)
Nel momento in cui queste righe sono consegnate, la piccola Indi Gregory è in un hospice del Regno Unito, privata dei supporti vitali per decisione del giudice locale che, accogliendo le tesi del personale medico che l’ha avuta in carico, ritiene come il miglior interesse per la bambina sia l’accompagnamento alla morte.
Si badi. Non si tratta della mera indisponibilità del sistema sanitario a protrarre le cure già praticate e di rifiutarne di sperimentali. Nella fattispecie – come purtroppo in analoghe vicende degli ultimi anni nel medesimo Paese – si è persino negata ai genitori la possibilità di tentare altre terapie, offerte da un qualificato ospedale italiano. In definitiva, seppure sia crudo da affermare, si è sancito un obbligo di morte per Indi, ritenendo che la sua disabilità (indubbiamente grave) renda la vita non degna di essere vissuta.
Il governo italiano ha meritoriamente conferito alla piccola la cittadinanza e il console italiano, quale curatore speciale, anche appoggiandosi sulla Convenzione dell’Aja per la protezione dei minori, ha tentato – invano – di ottenere dalle autorità locali il suo trasferimento nel nostro Paese.
Colpiscono, poi, altre circostanze. Secondo alcuni, la paziente starebbe subendo un accanimento terapeutico. Ma non si comprende in cosa consista: i supporti respiratori producono l’effetto di mantenere Indi in vita, senza particolare complicanze, per cui è impossibile argomentare che determinino svantaggi sproporzionati rispetto ai benefici.
Inoltre, sorprende il linguaggio approssimativo utilizzato anche dalla stampa italiana. La bambina sarebbe ormai “incurabile” e, per questo, non dovrebbe più ricevere alcun trattamento sanitario. Ma si potrà dire, al più, che la sua malattia sia “inguaribile”, mentre non esistono persone che non possano essere curate, sebbene il decorso della malattia non possa risolversi positivamente.
Come ha affermato il Vescovo Corrado, “non vogliamo essere complici e corresponsabili della morte di Indi con il nostro silenzio e la nostra indifferenza”. La battaglia per la cultura della vita, contro quella di morte, richiede un maggiore impegno di preghiera e azione civile da parte di credenti e persone di buona volontà.
Marco Ferraresi
sabato 23 settembre 2023
Il "giusto salario": interventi
Sul tema del giusto salario secondo la Dottrina sociale della Chiesa, segnalo alcuni miei interventi:
- video-editoriale per l'Osservatorio Van Thuan: qui
- la voce "Salario" nel Bollettino di Dottrina sociale della Chiesa n. 3/2023: qui l'indice del numero
- un articolo dal titolo "Principi per stabilire il salario: li spiega Leone XIII", nel primo numero de "La Bussola mensile", in corso di pubblicazione (qui la presentazione)
venerdì 19 maggio 2023
Sindacati e partiti: quale rapporto?
Qui una riflessione sul rapporto tra sindacati e partiti, alla luce della Dottrina sociale della Chiesa (sul canale dell'Osservatorio Cardinale Van Thuan)
venerdì 31 marzo 2023
Vera e falsa sussidiarietà
da Il Ticino, 23 marzo 2023
Vera e falsa
sussidiarietà
Secondo la celebre formulazione
del principio di sussidiarietà da parte di Pio XI, “siccome è illecito togliere
agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l’industria propria
per affidarlo alla comunità, così è ingiusto rimettere a una maggiore e più
alta società quello che dalle minori e inferiori comunità si può fare […]
perché l’oggetto naturale di qualsiasi intervento della società stessa è quello
di aiutare in maniera suppletiva le membra del corpo sociale, non già
distruggerle e assorbirle” (Quadragesimo
Anno, n. 80).
Se decontestualizzato rispetto
all’intero corpus della Dottrina
sociale della Chiesa, il principio rischia tuttavia di assumere un significato
meramente procedurale. Esso viene cioè ridotto a criterio di distribuzione
delle competenze, di allocazione del potere. In tal senso, è ad esempio
invocato per sostenere l’opportunità – sempre e comunque – di un’organizzazione
in senso federale dello Stato, in contrapposizione allo Stato centralista; o per
massimizzare l’autodeterminazione dei singoli e dei gruppi; o, tutto al
contrario, per giustificare l’interventismo statale (o di organismi
sovranazionali) a fronte di presunte insufficienze dei livelli inferiori.
In realtà, leggendo il Magistero
nella sua integralità (soprattutto, dall’enciclica Libertas di Leone XIII sino alla Centesimus Annus di Giovanni Paolo II), si osserva come il
principio di sussidiarietà sia strettamente correlato a quelli di giustizia e
di bene comune. La sussidiarietà infatti è concepita come il rispetto del
giusto ordine di relazioni tra persone, corpi intermedi, soggetti pubblici. Il
principio in questo senso tutela, non ogni volere arbitrario, ma l’autonomia
necessaria perché la persona, la famiglia, i corpi intermedi perseguano e
conseguano i propri fini naturali. E richiede, appunto, l’intervento di una
comunità superiore quando il perseguimento di tali fini incontri ostacoli non
superabili con le forze del singolo o della comunità di livello inferiore.
Marco Ferraresi